In ogni blog di musica trash che si rispetti, DEVE esserci una parentesi dedicata al mondo delle traduzioni - fatte da interpreti italiani - di brani internazionali. Ovviamente la traduzione in sé è un'operazione assolutamente lecita: può essere un dignitoso omaggio ma anche uno strumento attraverso cui far interiorizzare agli italiani (un po' pigri) la musica d'oltralpe. Penso ad esempio a Pregherò di Celentano, che rievoca la Stand By Me di Ben E. King, o anche alla Mina di E' l'uomo per me, che coverizza He walks like a man, cantata in originale da Jody Miller, o ancora alla celebre A chi di Fausto Leali, nata da Hurt di Roy Hamilton. Recentemente De Gregori si è dedicato alla traduzione di alcuni brani di Bob Dylan; Mia Martini, da sempre fan dei Beatles, si lanciò in numerose traduzioni - alcune molto belle - dei loro pezzi, godendo in qualche caso anche della collaborazione di Franco Battiato; un'altra grande donna della musica, Caterina Caselli, si è sempre divertita a riproporre mitici brani della storia del rock mondiale. E potrei continuare a lungo: la musica italiana degli anni '50/'60/'70 ha spesso trafugato e riproposto con intelligenza ed entusiasmo dei brani stranieri, portando in Italia suggestioni Rock e Pop e contribuendo al miracolo del Beat e del Prog... ma bando alle ciance... non siamo mica qui per parlare di bella musica! Dicevo: non ho assolutamente nessun pregiudizio nei confronti delle traduzioni...ma qui ho raccolto per voi delle cose assolutamente raccapriccianti che potrebbero cambiarvi la vita per sempre. Ovviamente ce ne sarebbero tante da aggiungere alla lista, ma ho scelto di omettere le più conosciute e già abbastanza vituperate, come ad esempio l'approccio di Masini ai Metallica (l'iguana dei passi tuoi, il tuo inguine di viva orchidea dove annegano gli occhi miei e il tempo si ambigua - E chi se ne frega/Nothing else matters -), o quello di Vasco Rossi con i Radiohead o, ancora, Simone che prova a devastare (riuscendoci) i Guns n'Roses. Insomma, tra tante, ho scelto davvero il peggio: ecco la top ten.
10) LUCIANO LIGABUE - A CHE ORA è LA FINE DEL MONDO?
In decima posizione finisce il cantante della mia adolescenza: l'ho amato contro tutto e tutti quando cantava di Walter il Mago, gli ho giurato fedeltà eterna ai tempi di Quella che non sei o Baby è un mondo super...poi però ha copiato l'intro di Sweet Child o' Mine e ha tagliato i capelli. Nei primi anni '90 ci regala una cover di Is the end of the world dei R.E.M. Non si tratta di una cover pessima, infatti il testo rispetta l'atmosfera frenetica, cinica e apocalittica del brano originale...ma l'arrangiamento è a tratti imbarazzante!
FRASE CULT: I puttanieri ci diano dentro, che di là niente ciccia, niente.
9) GIANNI PETTENATI: COME UNA PIETRA CHE ROTOLA
Bob Dylan è stato spesso preso di mira dai nostri connazionali (da qui potrebbe derivare il termine dilaniato: fatto a brandelli). Se neppure il grande Luigi Tenco di La risposta è caduta nel vento riesce a rendergli giustizia, qui Gianni Pettenati (il tipo di bandiera gialla, per intenderci) esagera:
FRASE CULT: Come si sta/ a far la pietra che/ sta rotolando giù?
8) NICOLA DI BARI - DAMMI FUOCO
No, non è un'esortazione, né un consiglio...ma è il titolo dell'omaggio che Nicola di Bari fa ai The Doors... ricordatevi di questa canzone la prossima volta che leggete su facebook o sui diari degli adolescenti delle citazioni improbabili di Jim Morrison.
FRASE CULT: Dammi fuoco e brucerò/ dammi amore e ti amerò
Molti ragazzi della mia generazione hanno imparato a suonare la chitarra sulle note di More than words, bellissima ballad acustica degli Extreme. Era veramente difficile da rovinare, eppure due cantanti che io stimo molto, ci sono riusciti...trasformando una tenera dichiarazione d'amore in una Bologna innevata e natalizia.
FRASE CULT: E intanto noi ci mangiamo i panettoni. Il giorno che è nato Cristo diventiamo più ciccioni.
(e se oltre al panettone, vi va un goccio di spumante, vi rimando all'Episodio 16 con la Gesù Crì di Nino d'Angelo, ndr).
In pochi anni Lady Gaga ha sconvolto il panorama musicale con l'eccentrità e il gusto per la provocazione...tutte cose che, risaputamente, ha in comune con Wilma De Angelis (di cui io ricordo un programma di cucina). Questa sua esibizione sulle note di Bad Romance è stata - e a ragione - il fenomeno mediatico del 2011. Riviviamo insieme quei momenti magici:
FRASE CULT: Dimmi, dimmelo di si.
E questa è solo la prima metà della classifica...presto scaleremo le inquietanti vette. Eventuali segnalazioni, suggerimenti, commenti, insulti e bonifici sono ben accetti! To be continued.
Nessun commento:
Posta un commento