SKIZZO SKIZZO
Squillo squillo
Sono io
Skizzo skizzo
Squilla squilla
Sono io
Squilla squilla
Tanto per cominciare mi sembra interessante notare l'uso della K che a quanto pare dava un tocco trandy già agli albori degli anni '80 e che in questo brano è funzionale a creare(insieme al suono Q) un'allitterazione dura, quasi metallica, aggressiva e violenta fin dal principio del brano che vuole essere una drastica rottura con il modo di fare musica degli anni precedenti. Anche il montaggio del videoclip è frenetico e volutamente poco fluido al fine di destabilizzare il fruitore ancora poco abituato ad Mtv. Curiosa l'autocitazione dell'autrice che ci ricorda il suo brillante nome d'arte (come se potessimo dimenticarcelo).
Sempre in giro per la città
Un pò di qui un pò di la
A stare in mezzo a questa sfilata
mi sento un po' imbarazzata
Mentre si lancia in un balletto che neanche i ballerini di tip tap o le testimonial delle Lelly Kelly, la nostra artista chiarisce il significato del suo brano: vuole raccontare la dinamicità e l'effervescenza della sua epoca... Sorprende un po' l'utilizzo dell'aggettivo imbarazzata perché se avesse sul serio provato un po' di imbarazzo credo che avremmo perso gran parte della sua eccellente produzione discografica. L'uso improprio della preposizione a, però, ci riporta alla dimensione trasgressiva del testo. (la Squillo se ne infischia dell'uso delle preposizioni semplici...fuck yeah!)
Mi guardan tutti come se fossi una matta
Ci tengo proprio ad esser diversa
Non sono capace di stare normale
Non voglio infilare un vestito nuziale
A questo punto potremmo chiederci dove vuole andare a parare questa volontà di rottura degli schemi, questa frenetica energia punk-rock, questo anelito di libertà...ebbene, a quanto pare la Squillo si ribella al matrimonio (che detta così ha una sua coerenza interna) , rifiuta le istituzioni e la banalità dell'omologazione , vuole spostare il confine tra normalità e follia.
Squillo squillo
Sono io
Squillo squillo
I am free
Squillo squillo
I am me
Squillo squillo
La canzone apparentemente si conclude come è iniziata ma in realtà notiamo la volontà di aprire la musica italiana all'internazionalizzazione. Parole anglofone fanno capolino tra uno squillo e l'altro. Il ritmo resta martellante e adorabilmente beat-punk. Il brano è finito ma i gridolini isterici della cantante resteranno ancora per un po' a farvi compagnia...