giovedì 24 aprile 2014

Episodio 6: IL FRAGOLONE - Marco Marfè

Chiedo scusa a tutti i miei numerosissimi seguaci per la lunga attesa, ma sono certa di riuscire a  farmi perdonare grazie alla scelta accurata e ponderata del brano della settimana che, stavolta, è estremamente contemporaneo. L'autore di questa canzone lo avete sicuramente notato e amato in tv, è, infatti, uno degli illustri esclusi del programma X-Factor. Per l'esattezza è l'uomo-in-rosso che ha rispolverato il capolavoro di Pupo reinterpretandolo in chiave pop-dance e che poi con una tenerezza estrema ha salutato una per una tutte le sue ammiratrici.( https://www.youtube.com/watch?v=lohoNt0UMcI )


Da lì ho capito che questo ragazzo meritava di essere seguito...sentivo che prima o poi avrebbe espresso al meglio il suo talento...e infatti...il ragazzo scrive un testo particolarmente difficile da decifrare, che definirei quasi ermetico pur nella sua straordinaria natura orecchiabile, ecco il Fragolone:


IL FRAGOLONE

Frutta di stagione ce n'è tanta ma
una un po' speciale non può mai mancà
In estate, sulle spiagge in compagnia
puoi gustare come vuoi se c'è magia
Puoi trovare una piccola, quella normale
vuoi sapere di che parlo, che cos'è?

Notiamo innanzitutto un uso sapiente degli anacoluti, o per meglio dire una originale reinterpretazione della lingua e della sintassi italiana. Il senso comunque è questo: c'è UNA FRUTTA misteriosa che spunta in caso di magia, che può essere piccola o normale e che si è soliti consumare in spiaggia. La strofa si conclude con l'interrogativo che suscita la nostra curiosità, del resto già sollecitata dalla verve di questo ragazzo...ma passiamo al ritornello rivelatore:

Il fragolone
sutt'a doccia vann pazz sti guaglione
se lo guardi è veramente un'emozione
con la panna vene voglia 'e to mangià
Il fragolone
non è vero che è soltanto di stagione
se lo vuoi pure anche d'inverno puoi gustare
questa frutta dapertutto puoi truvà

Finalmente capiamo che QUESTA FRUTTA è il Fragolone. Ora, va bene che è ormai opinione comune che non esistano più le mezze stagioni ma qui qualcosa non mi torna: io sulle spiagge ho sempre visto meloni, pesche e cocomeri ma di fragole ne ho viste davvero poche. Ma qui si tratta forse di fragole speciali o fragole che diventano metafora, dal momento che puoi trovarle dappertutto e anche in inverno, ma metafora di cosa? Ecco la vera sfida esegetica. Senza contare che anche le dimensioni mi preoccupano: perché l'accrescitivo se puoi trovarla piccola o normale?

Fanne indigestione
qualche volta può far male
non si può evitare
questa frutta è una specialità
Il fragolone
è più buono con il succo di limone
è mondiale non ha nazionalità

 A voler pensar male l'accostamento alla panna della strofa precedente potrebbe far pensare a qualche metafora sessuale di dubbia eleganza, ma per quanto mi sforzi non riesco a renderla coerente con ill succo di limone...Nell'immaginario collettivo degli accostamenti alimentari a scene erotiche non mi sembra di ricordare il succo di limone, ma sono assolutamente curiosa di sentire le vostre opinioni (nonchè acri esperienze personali) al riguardo. D'altra parte si rafforza l'idea che non si parli di fragole vere e proprie dal momento che al frutto viene attribuita una diffusione mondiale. E' anche vero, però, che nei tempi in cui viviamo i russi mangiano spaghetti e noi possiamo tranquillamente decidere di intingere "i  pitticelli i mulingiani" nella salsa di soia...ma che la canzone prenda posizione in questioni di globalizzazione mi sembra troppo persino per il nostro Marfè!

Piace da morire, non so cosa c'è
che quando l'assaggi mette dentro te
Una voglia pazza adrenalinica
solo chi lo prova poi lo giudica
Ti fa bene, non ingrassi
è il frutto dell'amore
zuccherato al punto giusto è veramente ok

In questa strofa ci sono molti elementi che riconducono alla metafora sessuale (la voglia pazza adrenalinica, il frutto dell'amore), ma a me restano dei dubbi: potrebbe essere semplicemente un'ode al frutto, esaltandone magari le componenti afrodisiache. Che le fragole fossero buone buone ce lo aveva già detto Luca Carboni ma questa dissertazione più dettagliata spiegherebbe la panna, il limone, lo zucchero...anche se non sarebbe coerente con tutti gli aspetti naturalistici (del resto dopo le domeniche d'agosto con la neve dovevamo aspettarcelo che la Campania non fosse sede di studi metereologici) ma in fondo il bello dei testi ermetici è proprio questo: lasciano al fruitore la possibilità di trovare sempre nuove sfaccettature di significato su cui riflettere, e del resto: SI STA COME D'INVERNO SULLE SPIAGGE I FRAGOLONI.

martedì 8 aprile 2014

Episodio 5: UAKADI' UAKADU' - I NUOVI ANGELI


 PREMESSA: Questa canzone non dovrebbe assolutamente stare in questo blog, questa non è una canzone brutta, questa è una delle mie canzoni preferite in assoluto. Se la trovate qui è solo perché ormai i gusti degli ascoltatori di musica di questo decennio non sono più in grado di apprezzare certe sonorità e purtroppo la maggiorparte di voi avrebbe collocato questo capolavoro in questo cerchio infernale.


Il PCI della settimana è un brano dei favolosi anni '70, portato alla ribalta dai Nuovi Angeli, un gruppo folgorante che sicuramente tutti voi ricorderete per le hit Donna Felicità o Singapore, brani che hanno fatto la storia delle musica beat italiana. In realtà però questo brano non è interamente farina del loro sacco. Si tratta, infatti, di una traduzione (fatta nientepopo'dimenoche da Roberto Vecchioni, ora capirete perché lo hanno proposto per il Nobel - oppure capirete perché non gliel'hanno dato -)di un pezzo di Daniel Popp del 1971: Wakadi Wakadou, che trovate qui https://www.youtube.com/watch?v=-IWUIrdYx2s e che vi consiglio vivamente di ascoltare perché ne vale davvero la pena (anche perché scoprirete che il francese può essere molto simile al giapponese). Questa volta la mia analisi sarà davvero minimale dal momento che il testo è di una chiarezza disarmante (eccetto un punto su cui si accettano delucidazioni), ma tenterò di approfondirne insieme a voi il valore pedagogico. Ma prima la fase più importante: l'ascolto!



Basta dir Uakadì Uakaduù
dopo un pò, quando lei non vuol più,
la più bella che ci sia
non resiste alla magia,
basta dir Uakadì Uakadù.

Il Uakadì Uakadù è dunque una sorta di formula magica, praticamente l'equivalente anni '70 dei filtri d'amore della letteratura d'oc e d'oil. Neanche la donna più algida può restare impassibile al fascino di questo mantra. La struttura metrica è quella di 3 strofe da 5 versi rimate secondo lo schema aabba intercalate da un ponte che interrompe lo schema rimico.

Non dir mai, se c'è lei, Uakadì
senza poi anche dir Uakadù,
che l'effetto non è più
quello che volevi tu,
devi dir Uakadì Uakadù.

Come ogni incantesimo che si rispetti anche nel Uakadì Uakadù è importante rispettare il rito in ogni sua parte: le due parole vanno pronunciate di seguito l'una all'altra, altrimenti gli effetti dell'elisir d'amore non saranno quelli auspicati.
Una goccia sembra l'oceano
se le dici Uakadù,
la tua zattera
senza l'albero
mille notti volerà.

Eccoci alla strofa non rimata che è secondo me anche la più oscura da decifrare. Dopo anni e anni di speculazioni filologiche e filosofiche sull'immagine della zattera senza albero (che qui vi risparmio) mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi ha delle ipotesi interpretative. Sono certa che potrebbe essere un terreno di discussione fertile e prolifico.

Basta dir Uakadì Uakadù,
lei ci sta e le piace di più,
ma che carica le dai,
gira e non si ferma mai,
basta dir Uakadì Uakadù. 

Speculazioni a parte, ciò che conta è che voi uomini, abbiate imparato finalmente a conquistare una donna. Inoltre questa ultima strofa sembra volerci suggerire che le paroline magiche funzionino anche da afrodisiaco nell'atto fisico dell'amore...quindi ripetete insieme a me: Uakadì Uakadù!!!

mercoledì 2 aprile 2014

Episodio 4: SUCCHIATI UNA MENTA - VALENTINA FARCI





Finalmente, anche se con un po' di ritardo, eccovi - a grande richiesta - il PCI (Piccolo Capolavoro Incompreso) della settimana. Stavolta si tratta di un pezzaccio dance, quindi ripescate dagli armadi i vestiti inguardabili degli anni '90 e filate a ballare questa canzone. Purtroppo il web è avaro di notizie su Valentina Farci, con sommo gaudio ho però notato che questa canzone è citata da quasi tutti gli appassionati di trash-music anche se nessuno si è soffermato più di tanto ad indagare il significato sociale che si nasconde dietro questa hit, ma bando alle ciance e ascoltiamola:

 ed ecco il testo con tanto di commento:


Succhiati una, succhiati una, succhiati una, succhiati una,
succhiati una menta, menta
Sballi anche quella, testa!
Succhiati una menta,  menta
Che sia bella fresca, ghiaccia

Nonostante il verbo succhiare possa apparire come provocatorio, per comprendere il testo non dobbiamo lasciarci fuorviare da maliziosi doppisensi. Per ora ci limitiamo a notare il lessico cciovane (testa, sballi, ghiaccia) ed il ritmo martellante che ti fa rimpiangere gli Eiffel 65 e Gigi D'Agostino.

Megadoccia antisfiga di una settimana veramente no
Tutto all’ultima moda anche se qualcosa va adattata un po’
Mezzanotte al muretto poi si parte di brutto tutti in compagnia
Qualche stupido inizia a bere birra prima ancora di andar via
E chi cerca le emozioni magiche a buon prezzo vendute in pillole
C’è lo scemo di turno che se la farà

 La bellezza di alcune canzoni deriva dal fatto che con poche parole riescano a tratteggiare nitidamente una certa atmosfera...ebbene, qui basta la parola muretto a trasportarci in un sabato sera tra adolescenti di provincia negli anni '90. In questa strofa iniziamo a capire che il testo ha un chiaro messaggio sociale: vengono descritti le abitudini pericolose degli adolescenti che cercano il divertimento a tutti i costi: alcool ed emozioni-magiche-in-pillole. Il lessico cciovane continua a farla da padrone (antisfiga, di brutto) ma a colpirmi è soprattutto l'allitterazione del nesso tt (settimana, tutto, adattata, mezzanotte, muretto, brutto, tutti) che rende tutta la strofa difficilmente pronunciabile se si ha una mentina in bocca.

Vedi quelli che credono di stare in gara in mezzo ad un rally
Altri fanno a botte per gridare al mondo: "guarda sono qui"
Questa vita che corre noi ce la giochiamo già così com’è
Non ci sono emozioni magiche ci sei soltanto te
È speciale la notte il sabato con la musica a mille e un fremito
Mentre balli ti senti in estasi

Continua la descrizione dei pessimi comportamenti giovanili: le corse in macchine e le risse. La nostra Valentina vuole suggerirci che non c'è bisogno di queste cose per divertirsi, basta la musica ed arriva l'estasi (geniale il termine che si contrappone al nome della droga, finora citata solo con il generico termine pillole). ps. Stavolta l'allitterazione è del suono ll (quelli, rally, mille, balli).

Megadoccia antisfiga di una settimana veramente no
Tutto all’ultima moda anche se qualcosa va adattata un po’
Me ne sbatto di emozioni magiche a buon prezzo vendute in pillole
Mentre ballo mi sento in estasi

Tralasciando il riferimento alla doccia settimanale (si sa che gli adolescenti prestano poca cura all'igiene personale) e l'attenzione all'ultima moda direi che ormai il senso della canzone è chiaro: "Ragazzi, lasciate perdere alcool e droghe...piuttosto succhiatevi una menta!"